In questo video Patricia Crittenden viene intervistata a proposito di quello che chiama Modello Dinamico Maturativo dell’Attaccamento, una revisione più complessa della Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby, in ambito di psicologia dello sviluppo.
Crittenden è stata allieva di Mary Ainsworth, conosciuta per i suoi esperimento legati alla strange situation: nel suo modello di lettura dello sviluppo, mette l’accento su alcuni aspetti che vengono ben descritti nel video:
I comportamenti disfunzionali dei genitori nel prendersi cura della prole, derivano da sentimenti sperimentati dal genitore stesso di insicurezza e pericolo. Quando l’ambiente intorno non è sufficientemente protettivo da consentire al genitore di sperimentare un senso di sicurezza, o addirittura quando il bambino diviene fonte di pericolo percepito, si innescano dei comportamenti distorti che conducono a possibili maltrattamenti o trascuratezza, fino agli estremi di uccisioni o abuso sessuale. Quello che la Crittenden fa notare, è che paradossalmente i comportamenti distorti dei genitori sono tentativi falliti di contenere bisogni profondi sperimentati dai genitori stessi (sicurezza e conforto)
Crittenden parla di confusione tra sistemi motivazionali: dove si arriva ad abusi sessuali, è perchè il bisogno di contenimento affettivo scivola sul piano della sessualità e viene tamponato attraverso essa. In altre parole, alcuni genitori arriverebbero a garantirsi la soddisfazione in termini affettivi, per via sessuale (non necessariamente attraverso rapporti sessuali completi, ma con contatti e scambi troppo carichi in senso sessuale), a seguito di un errore cognitivo, una confusione di piani. E’ importante ricordare che la sessualità ha un forte utilizzo ansiolitico nel corso dello sviluppo (sentimenti di eccessiva attivazione, forti ansie, ma anche sensi di vuoto, possono venire per esempio gestiti attraverso comportamenti compulsivi di masturbazione o condotte sessuali promiscue- pensiamo per esempio alla bella descrizione di un comportamento compulsivo sessualizzato fatta nel film Shame)
In questo video viene descritta una modalità a “pendolo” di parenting (pendulum parenting), una modalità cioè troppo oscillatoria nella genitorialità vissuta da persone provenienti da storie drammatiche di sviluppo: se provenienti da storie di abbandono o trascuratezza, i genitori tendoneranno a diventare a tratti rigidi e autoritari, e viceversa troppo generosi se troppo limitati in infanzia, etc. In questo modo lo stile genitoriale diviene come un pendolo che si sposta sempre verso gli estremi, non riuscendo mai a trovare un giusto equilibrio
Per fronteggiare le emozioni veementi che compaiono nel corso di un trattamento terapeutico, la Crittenden mette l’accento su quanto sia importante per il terapeuta conoscere la propria storia di sviluppo, e così come per gli psicoanalisti è sempre stato raccomandato che questi affrontassero un lungo percorso personale, è auspicabile che chi lavora con questo tipo di traumi dello sviluppo faccia un percorso simile in termini di stile di attaccamento e strategie messe in atto; oltre a questo, viene sottolineata l’importanza di avere colleghi con cui poter fare un confronto, e luoghi “franchi” dove poter smaltire emozioni negative o lo stress accumulato nel contesto della terapia
Infine, Crittenden parla di resilienza e comunità, chiudendo con un commento su quanto ora, più che in passato, sia difficile rappresentare il futuro e dunque immaginare una modalità “giusta” di promuovere la crescita di un bambino sufficientemente “informato” e flessibile (knowledgeble and flexible)
Il testo di riferimento, per chi volesse approfondire i lavori sull’attaccamento di Crittenden, è questo:
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